Hobbes e la prospettiva materialistica:


Tutta la dottrina di Hobbes é incentrata sulla convinzione secondo cui gli individui sono animati dall'egoismo e mossi ad agire in vista del proprio interesse personale, in una condizione di perenne conflitto di tutti contro tutti. 
Questa convenzione deriva dalla prospettiva materialistica con cui Hobbes guarda l'uomo, considerandolo un essere interamente naturale, infatti per il filosofo, non solo le funzioni fisiologiche ma anche quelle mentali possono essere spiegate in termini esclusivamente materiali, senza ricorrere a nessuno principio spirituale o ideale. Secondo Hobbes ogni conoscenza deriva dai sensi e si sviluppa attraverso tre livelli: la sensazione, l'immaginazione e intelletto. 
La sensazione é il movimento sollecitato dagli oggetti sensibili negli organi di senso che reagiscono formando un'immagine. L'immaginazione collega le immagini sensibili trattenute dalla memoria. Intelletto collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose.
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Hobbes e la teoria dell'assolutismo politico:
Secondo Hobbes lo stato di natura é caratterizzato da illimitata libertà individuale che comporta una situazione di ostilità generale con il rischio della distruzione reciproca. Gli uomini devono rinunciare al diritto naturale seguendo le tre massime della ragione; cercare un compromesso per ottenere la pace, limitare i propri diritti in relazione a quelli degli altri e rispettare i patti.
Secondo Hobbes la società civile é fondata sul patto di unione e sul patto di sottomissione. Il patto di unione implica la convergenza di molte volontà verso un solo scopo invece viceversa il patto di sottomissione, implica l'alienazione dei diritti e del potere a un sovrano.
 Da questi due patti ha origine lo STATO e il LEVIATANO. Egli ha un potere assoluto; non ha mai termine (se non per la morte del re), costringe all'obbedienza delle leggi, ma non é tenuto a rispettarle, ha pieno controllo delle azioni e delle opinioni dei sudditi, coincide con la legge e stabilisce i criteri del giusto e dell'ingiusto e ingloba il potere religioso. Però ha anche alcuni limiti come il fatto che non può emanare ordini che mettono a repentaglio la vita e l'incolumità dei cittadini e quello di lasciare un margine di libertà ai sudditi nella sfera privata.


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